La chirurgia oftalmoplastica non è certo una novità. Nel 1755 Daviel dimostrava la possibilità di intervenire chirurgicamente nei basaliomi palpebrali. Tale disciplina è sempre stata attuata da un numero assai limitato di chirurghi, per lo più oculisti o chirurghi plastici.
Sin dagli anni ’60, in particolare nei paesi anglosassoni, l’oftalmoplastica si è andata affermando come disciplina a sé stante.
La Società Americana di oftalmoplastica (ASOPRS – American Society of Ophthalmic Plastic and Reconstructive Surgery) è stata fondata nel 1969. In Italia negli ultimi 40 anni si è delineato un gruppo di oculisti, che, sempre più numerosi, si è dedicato ampiamente a questo settore.
Il chirurgo oculista oftalmoplastico interagisce con le altre branche dell’oftalmologia, in particolare con la neuroftalmologia e la strabologia. Inoltre sono numerose le connessioni con altre specialità, quali la chirurgia plastica, la dermatologia, l’otorinolaringoiatria, la neurochirurgia, la chirurgia maxillo-faciale, l’oncologia…